Segnalare all’INPS il mancato pagamento dei contributi da parte del datore di lavoro sulle differenze retributive è un passaggio essenziale per tutelare i propri diritti previdenziali. Ecco i principali passi da seguire e i riferimenti normativi utili.
1. Verifica dei propri diritti
Prima di procedere con una segnalazione, è importante:
- Controllare le buste paga per verificare se le differenze retributive sono state correttamente indicate.
- Accedere al proprio estratto conto contributivo INPS, disponibile sul portale INPS tramite SPID, CIE o CNS, per verificare la mancanza di versamenti.
2. Procedura per la segnalazione all’INPS
La segnalazione può essere effettuata tramite diversi canali:
a. Canale telematico tramite il portale INPS
- Accedere al sito dell'INPS (www.inps.it).
- Selezionare la voce “Servizi per il cittadino”.
- Cercare il servizio “Segnalazione contributiva”.
- Compilare il modulo online specificando:
a) I periodi lavorativi interessati.
b) Le retribuzioni non corrisposte o errate.
c) Eventuali differenze contributive.
b. Call center
È possibile contattare il call center INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164164 (a pagamento da cellulare). Un operatore guiderà nella segnalazione.
c. Sede territoriale INPS
Recarsi fisicamente presso la sede INPS di competenza con:
- Documentazione relativa al rapporto di lavoro (contratto, buste paga, CUD).
- Estratto conto contributivo.
3. Azioni complementari
a. Denuncia all’Ispettorato del Lavoro
Parallelamente alla segnalazione all’INPS, è possibile presentare una denuncia all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), che può avviare un accertamento ispettivo nei confronti del datore di lavoro.
b. Assistenza sindacale o legale
Se necessario, è opportuno rivolgersi a un sindacato o a un avvocato esperto in diritto del lavoro per:
- Redigere la segnalazione.
- Avviare un’eventuale causa per il recupero delle differenze retributive e contributive.
4. Riferimenti normativi e giurisprudenziali
- Art. 2116 c.c.: tutela del lavoratore per i contributi previdenziali, anche se non versati dal datore.
- Art. 36 Cost.: diritto a una retribuzione proporzionata e sufficiente.
- Art. 2120 c.c.: obbligo contributivo per il TFR.
- Cassazione, Sez. Lav., Sent. n. 4852/2007: responsabilità del datore per il mancato versamento dei contributi.
5. Conseguenze per il datore di lavoro
Il mancato pagamento dei contributi può portare a:
- Sanzioni amministrative da parte dell’INPS.
- Obbligo di versare i contributi arretrati con interessi e more.
- Potenziali responsabilità penali in caso di omissione contributiva dolosa (Art. 2, comma 1-bis, D.L. 463/1983).
